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Come essere primi su Google nel 2021

Che cosa cambierà nel 2021 sul fronte dell’ottimizzazione per i motori di ricerca? Prima di tutto, è noto che Google concederà uno spazio sempre più ampio agli snippet, che – come noto – sono i riquadri in cui sono comprese informazioni preziose per soddisfare una particolare curiosità di chi naviga. Al tempo stesso, però, Mountain View dedicherà una notevole attenzione a Discover, e in questo modo potrà essere migliorata la ricerca predittiva. In termini pratici, si avrà una selezione sempre più automatica dei contenuti che prenderà in considerazione diversi parametri, come per esempio i calendari, la cronologia di navigazione, la cronologia delle posizioni, la cronologia delle ricerche, l’uso delle app e le posizioni di lavoro e casa.

A quale agenzia fare riferimento?

Per chi vuol essere certo di arrivare primo su Google, Exedere è senza dubbio l’agenzia di web marketing a cui affidarsi. Con un’esperienza di più di 20 anni, mette a disposizione la propria competenza e la propria voglia di mettersi in gioco per garantire ai clienti la possibilità di posizionare il proprio sito al primo posto su Google. Chi lo desidera può contattare Exedere per ricevere una consulenza iniziale gratuita: il primo passo per creare una presenza online efficace che sfrutti in pieno le potenzialità del proprio business.

Come prepararsi

Un altro accorgimento che vale la pena di adottare per non farsi trovare impreparati è quello di ottimizzare le immagini adoperate nelle pagine web, tramite il ricorso al tag alt che permette di descrivere il loro contenuto in maniera appropriata. Non va dimenticato, poi, che la creazione di video può essere utile per supportare ciò che si pubblica.

Il ruolo delle parole chiave

Dal 2021, un ruolo sempre più importante sarà quello delle keyword semanticamente correlate. I motori di ricerca sono in grado di distinguere gli intenti di ricerca di chi naviga attraverso l’esame del contesto della query, e non si basano più unicamente su semplici termini di ricerca. Questo vuol dire che maggiore è il numero di informazioni che vengono messe a disposizione con l’impiego di keyword primarie e secondarie che abbiano correlazione dal punto di vista logico e più si rivela facile raggiungere il proprio obiettivo. I webmaster, ancora, non potranno fare a meno di impegnarsi per l’ottimizzazione delle pagine web per la visualizzazione sugli smartphone e sugli altri device mobili.

Gli altri ambiti di intervento

Nel novero degli interventi necessari ci sono, poi, quelli finalizzati a migliorare i tempi di caricamento, per esempio dal punto di vista del peso della pagina. Assumono un valore fondamentale, dunque, il lazy loading e, a un livello più complessivo, la pratica che prevede di differire il codice e gli elementi che non servono realmente a garantire il caricamento della pagina.

Il principio EAT

Il prossimo anno, la valutazione dei siti web e il loro posizionamento avverranno in funzione del principio EAT: questo è l’acronimo di Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness, vale a dire Competenza, Autorevolezza e Affidabilità. In concreto, come ci si dovrà comportare? Per esempio, supportando quel che si comunica con dati e statistiche, possibilmente tratti da siti che siano a loro volta autorevoli e vantino una certa affidabilità. Un’altra soluzione da non sottovalutare è quella che prevede di ricevere backlink da siti di prestigio, in modo da “fare bella figura” agli occhi dei motori di ricerca. Google tenderà a privilegiare i cosiddetti long form, vale a dire i contenuti lunghi, ma solo a condizione che siano di qualità. È stato notato che i long read che superano le 3mila parole vengono condivisi 4 volte di più e conquistano un traffico 3 volte più elevato.

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