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Furti domestici: l’Italia è realmente poco sicura?

Recenti episodi di cronaca hanno accentuato, in molti cittadini italiani, il timore di subire dei furti in casa.

Seguendo i telegiornali capita piuttosto spesso di sentire delle notizie decisamente poco confortanti, proprio per tale ragione tante persone hanno scelto di accentuare il livello di sicurezza delle proprie abitazioni.

Proteggere la propria casa non può che essere una buona idea per mettersi al riparo da episodi profondamente spiacevoli, e se si vuol fare in modo che l’abitazione sia inviolabile è necessario tenere in considerazione più di un aspetto.

Come ottimizzare la sicurezza della propria abitazione

Sicuramente oggi la tecnologia può rivelarsi preziosissima per la protezione della propria casa, quindi l’immobile di interesse può essere dotato di sistemi antifurto di grande avanguardia e gestibili in modo domotico anche tramite il proprio cellulare, ma allo stesso tempo è necessario proteggerlo tramite l’installazione di porte blindate e serramenti in grado di resistere al meglio anche a tentativi di effrazione condotti con forza o con precisione tecnica.

Non è certamente per caso se diverse aziende, sulla base di tali consapevolezze, hanno scelto di proporre ai propri clienti prodotti di ambedue le tipologie, come è il caso di Punto Sicurezza Casa: quest’impresa infatti offre sia antifurti e sistemi d’allarme di ultima generazione che serramenti a Bergamo.

Furti domestici in Italia: i dati ISTAT

Ma cosa affermano i dati circa questa sensazione di minore sicurezza che tante persone avvertono nel nostro paese? Si tratta di timori infondati, esagerati, o assolutamente fondati?

Per rispondere con piena cognizione di causa a tali quesiti è fondamentale considerare dei dati attendibili, e a tale riguardo sono da considerarsi più che affidabili quelli presentati dall’ISTAT.

Nei tabulati che l’istituto nazionale di statistica pubblica periodicamente in rete sul proprio sito ufficiale è possibile individuare dei dati specifici riguardanti i reati consumatisi nel nostro paese tra il 2012 e il 2016.

Consultando la voce relativa ai furti in abitazione si possono conoscere nel dettaglio quanti episodi simili si sono verificati negli anni in questione, ovviamente in riferimento ai reati che sono stati denunciati alle forze dell’ordine.

Nel 2012 si sono verificati, su tutto il territorio nazionale, 237.355 furti domestici, cifra che è in seguito cresciuta raggiungendo 251.422 casi nel 2013 e ben 255.886 nel 2014.

Il numero è diminuito nei due anni a seguire, pur restando tuttavia su livelli tutt’altro che invidiabili: nel 2015 il numero di questi reati è risultato pari a 234.726, mentre nel 214.053; considerando che, come detto in precedenza, ISTAT fa riferimento esclusivamente ad episodi denunciati, le cifre in questione non possono che essere riviste al rialzo laddove si vogliano includere anche i reati per i quali non si è proceduto all’effettuazione della denuncia.

Il confronto con le altre nazioni europee

Molto interessante è il confronto che ISTAT esegue con gli altri paesi europei per quel che riguarda il verificarsi di questo tipo di crimini: a tal riguardo l’istituto di statistica non si è limitato a un semplice raffronto numerico, bensì ha confrontato i tassi riguardanti i furti domestici relazionati al numero di abitanti.

L’Italia, purtroppo, non è in una posizione particolarmente rassicurante: in relazione all’anno 2015, infatti, la nazione tricolore è risultata quinta a livello continentale, preceduta esclusivamente da Danimarca, Belgio, Paesi Bassi e Svezia; in tutte le altre nazioni europee, dunque, il numero di furti in casa si è rivelato inferiore in rapporto al numero di cittadini.

Sulla base di quanto detto, dunque, in Italia l’eventualità che si possano verificare dei furti in casa è tutt’altro che improbabile, di conseguenza è effettivamente molto utile accentuare il livello di sicurezza delle proprie abitazioni.

 

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