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Le procedure da seguire per rottamare una macchina

I costi per la rottamazione di un’auto sono variabili a seconda della procedura che si segue per la demolizione. C’è da tenere conto, in primo luogo, dell’imposta di bollo, pari a 32 euro sia con il certificato di proprietà cartaceo che con quello digitale; tuttavia, nel caso in cui si adoperi il modello NP3B la spesa è di 48 euro. Oltre a questo importo, ci sono gli emolumenti Aci, pari a 13 euro e 5 centesimi. Ancora, costa 7 euro la visura che occorre effettuare prima della demolizione e che serve per appurare se sia in vigore un fermo amministrativo. Qualora il veicolo non venga consegnato direttamente ma sia trasportato da un carro attrezzi c’è anche questo costo da tenere in considerazione.

Quali documenti servono

Che ci si rivolga a un impianto di autodemolizioni Roma o in qualsiasi altra città d’Italia, è importante essere consapevoli dei documenti richiesti per la procedura. In particolare, quando si consegna il veicolo che deve essere rottamato occorre fornire non solo la carta di circolazione, ma anche il certificato di proprietà cartaceo, che corrisponde a quello che un tempo era il foglio complementare.

La procedura da seguire

Se il soggetto che vuole demolire un veicolo è stato vittima di un furto a causa del quale non è più in possesso dei documenti e delle targhe del veicolo stesso, al demolitore deve essere consegnata la dichiarazione di resa denuncia. Se, invece, si vuole effettuare la rottamazione di una vettura di cui non si è intestatari è necessario esibire un titolo appropriato: nel caso di un veicolo ereditato serve, per esempio, l’accettazione dell’eredità. Allo stesso modo, se il soggetto che vuole procedere con la demolizione non è il proprietario del veicolo ma solo l’intestatario, occorre che il proprietario sottoscriva una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

Il certificato di demolizione digitale

L’operatore del centro demolizioni, dopo che ha ricevuto tutti i documenti necessari, si occuperà della pratica negli uffici del Pubblico Registro Automobilistico, per poi fornire al soggetto interessato una ricevuta che attesti la comunicazione, con tanto di codice di accesso che permetterà di visualizzare il certificato digitale. Vale la pena di sapere che fino a pochi anni fa era concessa la consegna delle targhe del veicolo senza rottamazione: l’auto veniva custodita all’interno di un’area privata e, ovviamente, non era abilitata alla circolazione.

Quando rivolgersi a un concessionario

Se si ha in mente di rottamare una macchina perché si ha intenzione di comprarne una nuova, sarà il concessionario a occuparsi di tutti gli aspetti correlati alla demolizione. La macchina viene rilevata dall’operatore che fornisce il certificato di rottamazione, per poi registrare la cessazione della circolazione presso il Pra. In base al tipo di vettura, la comunicazione deve essere inoltrata tra i 30 e i 90 giorni successivi.

Gli incentivi per la rottamazione

La Legge di Bilancio prevede degli incentivi ad hoc che si traducono in notevoli vantaggi economici per chi sceglie di demolire una macchina vecchia per comprarne una nuova. In particolare, sull’acquisto è possibile beneficiare di uno sconto fino a 2.500 euro nel caso in cui il calore di anidride carbonica del nuovo veicolo sia compreso tra i 70 e i 21 grammi per chilometro, a condizione che si rottami un’auto che fa parte della categoria Euro 1, della categoria Euro 2, della categoria Euro 3 o della categoria Euro 4. Nel caso in cui, invece, si compri una vettura ibrida o elettrica che produce emissioni inferiori ai 20 grammi per chilometri, il valore degli incentivi che si possono ottenere sale fino a una cifra massima di 6mila euro.

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