Elon Musk e Neuralink: il futuro dell’interfaccia cervello-computer
Elon Musk, l’imprenditore visionario che ha fondato Tesla, SpaceX e PayPal, ha un altro progetto ambizioso: Neuralink, una startup che sviluppa impianti cerebrali wireless per collegare il cervello umano ai dispositivi elettronici. Il suo obiettivo è di creare una “simbiosi” tra l’umanità e l’intelligenza artificiale, potenziando le capacità cognitive, sensoriali e motorie delle persone.
Cos’è e come funziona Neuralink
Neuralink è un sistema che si basa sulla cosiddetta brain-computer interface (BCI), l’interfaccia cervello-computer che permette una comunicazione diretta tra l’attività cerebrale e un dispositivo esterno, come un computer o un arto robotico. Il dispositivo di Neuralink si chiama Telepathy, ed è composto da un chip con 64 fili, 1024 elettrodi e una batteria wireless. Il chip viene impiantato nel cranio, mentre i fili vengono inseriti in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento. Il sistema è in grado di registrare e trasmettere i segnali neurali a un’app che decodifica l’intenzione del movimento e permette di controllare il cursore o la tastiera di un computer usando solo il pensiero.
Quali sono le applicazioni e i benefici di Neuralink
L’utilizzo principale di Neuralink è pensato per persone con gravi disabilità motorie, come quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), paralisi o amputazioni. Il chip potrebbe consentire loro di recuperare la capacità di comunicare, interagire e muoversi con maggiore autonomia. Inoltre, Neuralink potrebbe avere applicazioni anche per il ripristino della vista per i non vedenti, la cura di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o l’Alzheimer, o il miglioramento della memoria, dell’apprendimento e della creatività.
Quali sono le sfide e i rischi di Neuralink
Neuralink è ancora in una fase sperimentale e ha bisogno di ulteriori studi clinici e approvazioni regolatorie prima di essere disponibile al pubblico. Alcune delle sfide che deve affrontare sono la sicurezza e l’affidabilità del dispositivo, la compatibilità con il tessuto cerebrale, la risoluzione dei problemi tecnici e la protezione dei dati personali. Inoltre, Neuralink solleva anche questioni etiche e sociali, come il rispetto della privacy, dell’identità e della dignità delle persone, il potenziale abuso o manipolazione del sistema, o le implicazioni per il futuro dell’umanità e della sua relazione con la tecnologia.
Ma funziona Neuralink?
L’impianto neuralink è ancora in fase sperimentale e non è stato ancora dimostrato il suo funzionamento su esseri umani. Tuttavia, l’azienda di Elon Musk ha annunciato di aver impiantato il primo chip nel cervello di una persona e di aver ottenuto dei risultati promettenti. L’impianto neuralink ha lo scopo di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche, consentendo di controllare dispositivi elettronici con il pensiero.